Sport, nasce la certificazione Play Sure Doping Free

Grande successo per il convegno organizzato da Bureau Veritas in collaborazione con Confederazione dello Sport e con la partecipazione della LAMICA, l’Agenzia Regionale per le Universiadi Napoli 2019 e l’Associazione No Doping Life dedicato alla certificazione Play Sure Doping Free: la prima certificazione al mondo contro il doping e per l’etica sportiva. La diffusione sempre più ampia di integratori, alimenti e farmaci finalizzati a migliorare le prestazioni fisiche o anche solo a fornire all’organismo un migliore assetto, ha contribuito a rendere labile il confine tra i prodotti non dannosi per la salute e il doping. Dalla collaborazione tecnica fra Bureau Veritas Italia e l’Associazione no profit No Doping Life nasce il primo concreto tentativo di garantire la formulazione di alimenti e prodotti, attraverso una corretta informazione, non solo agli sportivi, ma a tutti i soggetti che vogliono evitare sostanze proibite. A fare gli onori di casa il Presidente Regionale della Confederazione dello Sport Marco Mansueto, e il prof. D’Amario, sub commissario di governo per la Regione Campania. A delinearne i contorni è Alberto Martina, del Dipartimento di Scienza del farmaco dell’Università di Pavia e Presidente della neonata associazione No doping life, intorno alla quale si svilupperà il progetto. Tutto nasce – racconta – dalla constatazione che il mondo sport e dell’attività fisica in generale è spesso associabile a una serie di tentativi di scorciatoie per aumentare la prestazione a scapito dell’allenamento. Noi vogliamo ribadire, non solo per la nicchia degli sportivi professionisti ma per tutti quelli che fanno attività fisica in Italia, che occorre alimentarsi in modo sano e controllare la propria capacità di esercizio fisico – spiega Martina – e vorremmo che anche prodotti assunti come integratori possano essere certificati doping free.

Il Prof Pino Capua Presidente della CVD Ministeriale e già presidente della Commissione Antidoping della Federcalcio, ha evidenziato i principali aspetti della legislazione e dei controlli per la lotta al doping.
Ma ovviamente si è parlato anche di doping e come combatterlo. Per la LAMICA sono intervenuti il Segretario Dott Pasquale Tamburrino e il Dott Walter Della Frera.

Intervento del Dott. Della Frera

Il dott. Tamburrino ha focalizzato il suo intervento soprattutto sull’importanza del medico sociale che deve curare la salute dei suoi calciatori a 360 gradi, verificando il corretto uso dei farmaci e degli integratori, curando l’atleta infortunato fino alla guarigione completa per evitare re-infortuni e il rischio di ricorrere a scorciatoie farmacologiche per un precoce rientro in campo. La figura del medico sociale oggi deve superare quella di un semplice dipendente della Società Sportiva per proiettarsi verso quella di un vero e proprio manager dell’attività sanitaria. Della Frera ha sottolineato come la diffusione sempre più ampia di integratori, alimenti e farmaci finalizzati al miglioramento delle prestazioni sportive ha contribuito a rendere labile il confine tra i prodotti non dannosi per la salute e il doping. L’azione di prevenzione deve basarsi soprattutto sulla cultura e chi se non il medico sportivo può essere il punto di riferimento.

Il tavolo dei relatori (da sinistra: Della Frera Walrer, Pasquale Tamburrino e Pino Capua)

Ha ricordato anche in proposito, ringraziando il Presidente Capua di aver sostenuto il progetto Campioni senza trucco organizzato dalla Commissione Antidoping della Federcalcio e l’Unicef che ha visto coinvolti circa 4000 alunni delle scuole superiori di quattro citta italiane (Firenze, Crema, Potenza e Pescara). In definitiva la lotta al doping si combatte non solo con la repressione ma anche con la prevenzione e ben venga il progetto Play Sure Doping Free.