Proteggere la salute dei giocatori: la carta UEFA per club e nazionali sui traumi cranici

 La UEFA ha fatto un altro passo importante per proteggere la salute e la sicurezza dei giocatori, lanciando una carta sulle commozioni cerebrali per le squadre che partecipano alle competizioni europee maschili e femminili per club e nazionali.

Il provvedimento è l’ultima tappa dell’iniziativa della UEFA per educare giocatori, allenatori, arbitri, medici e il pubblico in generale sui pericoli dei traumi cranici, proseguendo la linea tracciata dalla campagna di sensibilizzazione UEFA del 2019 sugli infortuni alla testa.

La carta sui traumi cranici è stata redatta dal comitato medico della UEFA e mira a rafforzare l’importanza delle buone pratiche nella gestione delle commozioni cerebrali ed evidenzia le procedure da seguire nelle partite di club e nazionali maschili e femminili della UEFA in caso di infortuni alla testa.

La carta promuove anche la formazione di giocatori, allenatori e staff sulle procedure da trauma cranico in vigore nelle partite UEFA.

Tutelare la salute dei giocatori

Club e nazionali sono invitati a firmare la carta non solo per sostenere la campagna di sensibilizzazione della UEFA, ma anche per sottolineare il loro impegno nella salvaguardia della salute dei loro giocatori.

In questo modo, i firmatari si impegnano a sostenere pienamente la guida UEFA su come riconoscere e gestire un trauma cranico dal momento dell’infortunio fino al ritorno in campo nella massima sicurezza.

Corsi di formazione

Come parte delle disposizioni della carta, ai medici dei club e delle squadre nazionali viene chiesto di organizzare corsi di formazione specifici per informare giocatori, allenatori e staff sulle procedure da seguire nelle partite UEFA in caso di infortuni alla testa.

La procedura UEFA in caso di infortuni alla testa

• In caso di sospetta commozione cerebrale, l’arbitro fermerà il gioco per permettere al giocatore infortunato di essere valutato dal medico della squadra. I giocatori devono rimanere calmi durante la situazione e non interferire con la valutazione.

• La valutazione non dovrebbe in linea di principio richiedere più di tre minuti, a meno che un infortunio grave richieda che il giocatore sia trattato sul campo di gioco o immobilizzato sul campo per il trasferimento immediato in ospedale.

• Se la valutazione non può essere fatta dopo i tre minuti e/o si sospetta una commozione cerebrale, al giocatore non dovrebbe essere consentito di continuare a giocare.

• Un giocatore che subisce un trauma cranico che richiede una valutazione per una potenziale commozione cerebrale, sarà autorizzato a continuare a giocare solo dopo la valutazione e la conferma specifica del medico sociale che comunica all’arbitro l’idoneità del giocatore a restare in campo.

La decisione rimane interamente di competenza del medico della squadra. Allenatori, arbitri e giocatori non possono interferire nella valutazione e nella decisione del medico.

Durante i corsi di formazione, i medici devono spiegare e mostrare a giocatori, allenatori e staff, il video preparato dalla UEFA per la campagna di sensibilizzazione sui traumi cranici. Inoltre è possibile fare vedere il poster riepilogativo prodotto dalla UEFA per la campagna (versione maschile e femminile) di sensibilizzazione sulle commozioni cerebrali.

Sistema di valutazione medica in video

Un’altra clausola inclusa nella carta vede la UEFA incoraggiare fortemente le 55 federazioni affiliate a installare nelle competizioni UEFA, dove possibile, un sistema di revisione video medica nei loro stadi per consentire valutazioni immediate e dettagliate degli infortuni.

La UEFA faciliterà l’installazione del sistema con l’emittente ospitante. Le squadre di casa che utilizzano un sistema di revisione medica video dovrebbero offrire alla squadra ospite lo stesso sistema.

“Tutti dovrebbero sapere come comportarsi e cosa fare” – Tim Meyer, presidente della Commissione Medica UEFA

“La commozione cerebrale è senza dubbio un infortunio grave che deve essere gestito e trattato adeguatamente. La salute e la sicurezza dei giocatori che partecipano alle competizioni europee per club e nazionali, è di fondamentale importanza non solo per la UEFA ma anche per le federazioni nazionali di tutto il continente”.

“Anche se gli studi di ricerca riportano una bassa incidenza nel calcio, tutti dovrebbero sapere come reagire e cosa fare in caso di commozione cerebrale in campo”.

“Firmando questa carta, i club e le squadre nazionali dimostreranno il loro sostegno alle attività di sensibilizzazione della UEFA sui traumi cranici – e faranno un notevole passo in avanti nella protezione e tutela dei propri giocatori.”

La posizione proattiva della UEFA sui traumi cranici

 La UEFA ha lanciato la sua campagna di sensibilizzazione sulle commozioni cerebrali a ottobre 2019, focalizzandosi sul miglioramento della gestione dei traumi cranici nel calcio.

La campagna ha seguito le analisi mediche effettuate nelle più importanti competizioni UEFA con l’obiettivo di far comprendere maggiormente l’importanza della tematica.

Sulla base di questo lavoro, il Comitato Esecutivo UEFA ha deciso di trattare il tema con l’organo di governo mondiale, la FIFA, e con i legislatori del calcio, l’International Football Association Board (IFAB), chiedendo a entrambi di rivedere le Regole di Gioco per prendere in considerazione l’introduzione di misure appropriate come le sostituzioni temporanee che aiuterebbero a ridurre la pressione sul personale medico – dando ai medici più tempo per valutare una potenziale commozione cerebrale a bordo campo, in modo che nessun giocatore con una potenziale commozione cerebrale possa tornare in campo a giocare.

Nel dicembre 2020, l’IFAB ha approvato la sperimentazione dei cambi aggiuntivi per trauma cranico fino alla fine di luglio 2022, confermando la sua decisione nel marzo di quest’anno.

fonte : UEFA.COM